I coniugi Cettina e Girolamo, ricevono loro malgrado una telefonata dal Direttore del Manicomio di Roma dove è rinchiuso il Fratello di Cettina, Fortunato, che, avendo migliorato secondo i medici il suo stato psichico, viene inserito in un nuovo programma di Terapia: mandarlo in vacanza a casa della sorella. La notizia sconvolge entrambi marito e moglie, i quali si troveranno ad assecondare, sopportare insieme alla figlia tutte le stranezze sia di Fortunato che della compagna che aveva conosciuto alla casa di cura e che porterà con se. Una vicina di casa con il figlio 30 enne che studia psichiatria si inseriscono perfettamente nella vicenda, rendendola ancor più coinvolgente ed esilarante.
Finale spumeggiante.
“Due Pazzi In Vacanza”, commedia brillante, divertente nella sua drammaticità che affronta in chiave umoristica il tema della Pazzia, considerata una lieve mancanza di equilibrio rispetto agli altri. In questo lavoro teatrale di Maurici, viene messa in evidenza l’assurdità, la costrizione, il voler tutto ciò che si desidera, offendere, essere liberi di fare ciò che si vuole, essere anche violenti, ricattare, nessuno può permettersi di opporsi…dire il contrario di tutto, l’illusione, ed altro, caratterizzano il personaggio su cui ruota il testo.
Ricordiamo come la pazzia, in un certo senso, è l’inizio di ogni sapienza, così la schizofrenia è l’inizio di tutte le arti, di ogni fantasia, oltre ad essere una malattia molto grave, che può essere anche contagiosa, soprattutto quando chi vive in uno stato di normalità dovrà convivere con la persona malata. Come sosteneva Luigi Pirandello, l’essere umano è pazzo, alcuni lo restano…
Maurizio Rallo